Giobbe 38,1-42,4Dio interroga Giobbe nel contesto della sua creazione 39,1 Conosci tu il tempo in cui partoriscono le capre delle rocce o hai forse osservato il parto delle cerve? 2 Sai tu contare i mesi in cui portano a termine la loro gravidanza, o conosci tu il tempo in cui devono partorire? 3 Si accovacciano e danno alla luce i loro piccoli, mettendo così fine alle loro doglie. 4 I loro piccoli si fanno forti, crescono all'aperto, se ne vanno e non ritornano più da esse. 5 Chi lascia andar libero l'onàgro, chi ha sciolto i legami all'asino selvatico, 6 al quale ho assegnato come dimora il deserto e la terra salata per abitazione? 7 Egli disprezza il frastuono della città e non ode grida di alcun padrone. 8 Le ampie distese di montagna sono il suo pascolo, e va in cerca di tutto ciò che è verde. 9 Il bufalo è forse disposto a servirti o a passare la notte presso la tua mangiatoia? 10 Puoi forse legare il bufalo con la corda per arare nel solco, o erpicherà le valli dietro a te? 11 Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande, o lascerai a lui il tuo lavoro? 12 Conterai su di lui per portare a casa il tuo grano e per ammassarlo sull'aia? 13 Le ali dello struzzo sbattono festosamente, ma non sono certo le ali e le piume della cicogna. 14 Esso infatti abbandona le proprie uova per terra e le lascia riscaldare nella polvere, 15 dimenticando che un piede può schiacciarle o una bestia dei campi calpestarle. 16 Tratta duramente i suoi piccoli, come se non fossero suoi; ma la sua fatica senza alcun interesse è vana, 17 perché Dio l'ha privato di sapienza e non gli ha impartito intelligenza. 18 Ma quando si alza in piedi per scappare, si beffa del cavallo e del suo cavaliere. 19 Sei tu che hai dato al cavallo la forza e che hai rivestito il suo collo con una fremente criniera? 20 Sei tu che lo fai saltare come una locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento. 21 Scalpita nella valle rallegrandosi nella sua forza; e si slancia in mezzo alla mischia di armi. 22 Sprezza la paura e non teme, né indietreggia davanti alla spada. 23 Su di lui risuona la faretra, la folgorante lancia e il giavellotto. 24 Con ardore e impeto divora le distanze e non sta più fermo quando suona la tromba. 25 Al primo squillo di tromba dice: "Aha!", e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capitani e il grido di guerra. 26 È forse per la tua intelligenza che si alza in volo lo sparviero e spiega le sue ali verso il sud? 27 È al tuo comando che l'aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati? 28 Abita sulle rocce e rimane su rupi scoscese. 29 Da lassù spia la preda e i suoi occhi scrutano lontano. 30 I suoi piccoli succhiano sangue e dove sono gli uccisi, là essa si trova». 40,1 L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse: 2 «Colui che contende con l'Onnipotente, vuole forse correggerlo? Colui che rimprovera Dio, risponda a questo». Giobbe riconosce la propria meschinità di fronte a Dio e alle sue opere Dio sfida Giobbe a far giudizio dei malvagi Dio paragona la forza di Giobbe con quella di behemoth e del Leviathan 41,1 Puoi tu tirar fuori il Leviathan con l'amo, o tener ferma la sua lingua con una corda? 2 Puoi tu mettergli un giunco nelle narici o forargli la mascella con un uncino? 3 Ti farà egli molte suppliche o ti rivolgerà parole dolci? 4 Farà egli un patto con te, perché tu lo prenda come servo per sempre? 5 Scherzerai tu con lui come con un uccello o lo terrai al guinzaglio per le tue fanciulle? 6 I tuoi amici faranno con lui splendidi intrattenimenti o lo spartiranno forse tra i mercanti? 7 Puoi tu coprire la sua pelle di dardi o la sua testa con arpioni? 8 Mettigli le mani addosso; ti ricorderai del combattimento e non ci riproverai. 9 Ecco, la speranza di chi l'assale è ingannevole; al solo vederlo uno è atterrito. 10 Nessuno è tanto audace da osare di provocarlo. Chi dunque è in grado di stare fermo davanti a me? 11 Chi mi ha reso per primo un servizio, perché lo debba ripagare? Qualunque cosa sotto tutti i cieli è mia. 12 Non passerò sotto silenzio le sue membra, la sua grande forza e la bellezza della sua armatura. 13 Chi può spogliarlo della sua corazza, e chi può avvicinarlo con una doppia briglia? 14 Chi può aprire le porte della sua bocca, circondata com'è dal terrore dei suoi denti? 15 Superbe sono le file dei suoi scudi, strettamente saldati come da un sigillo. 16 L'uno è così vicino all'altro che tra loro non passa neppure l'aria. 17 Sono attaccati gli uni agli altri, saldamente uniti insieme, e non possono separarsi. 18 I suoi starnuti danno guizzi di luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora. 19 Dalla sua bocca escono vampate, sprizzano scintille di fuoco. 20 Dalle sue narici esce fumo, come da una pentola bollente o da un calderone. 21 Il suo alito incendia carboni e dalla sua bocca escono fiamme. 22 La forza risiede nel suo collo e davanti a lui danza il terrore. 23 Le parti flosce della sua carne sono ben compatte, sono ben salde su di lui e non si muovono. 24 Il suo cuore è duro come una pietra, duro come la parte inferiore della macina. 25 Quando si rizza, i forti hanno paura, e per il terrore restano smarriti. 26 La spada che lo raggiunge non gli fa nulla, e neppure la lancia, la freccia e il giavellotto. 27 Considera il ferro come paglia e il bronzo come legno tarlato. 28 La freccia non lo mette in fuga; le pietre della fionda per lui diventano stoppia. 29 Le mazze gli sembrano paglia, si fa beffe del vibrare della lancia. 30 Al di sotto ha punte acuminate e lascia come tracce d'erpice sul fango. 31 Fa bollire l'abisso come una caldaia e fa del mare come un vaso di unguento. 32 Si lascia dietro una scia di luce e l'abisso sembra coperto di canizie. 33 Sulla terra non c'è nulla simile a lui, che è stato fatto senza paura alcuna. 34 Guarda in faccia tutti gli esseri alteri; egli è il re su tutte le fiere più superbe». Giobbe riconosce di non avere intendimento e si pente Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |